L’intervento di revisione dopo l’impianto di una protesi

L’intervento di sostituzione articolare è senza dubbio uno dei più grandi progressi della medicina moderna.

Questa procedura chirurgica ha migliorato la qualità della vita dei pazienti alleviando il dolore, migliorando la capacità di movimento e aumentando i livelli di attività.

Anche se la chirurgia protesica è una chirurgia di gran successo, una minima percentuale degli impianti può richiedere un secondo intervento chirurgico, chiamato di “revisione”.

La decisione di sottoporsi all’intervento di revisione protesica si basa su diversi fattori: ci sono alcuni sintomi che indicano che l’impianto non è riuscito o è arrivato alla fine.

Il livello di attività, il peso, l’età, la storia clinica ed altri fattori, possono influire sulla longevità dell’impianto e quindi compromettere la durata nel tempo.

Quando il dolore, il gonfiore, la zoppia, la rigidità, o l’instabilità di una protesi diventano troppo seri, l’intervento di revisione è necessario. 

Si tratta quindi di rimuovere l’impianto precedente, correggere il difetto e posizionare una nuova articolazione.

Ad oggi, le tecniche moderne e i nuovi materiali per la chirurgia di revisione, sono in grado di donare ai pazienti molti anni ancora di attività senza dolore. 

Perché è necessario l’intervento di revisione?

L’anatomia dell’anca e del ginocchio è diversa dopo la protesi rispetto al suo stato originale.

Per esempio, la presenza di oggetti metallici e talvolta del cemento; inoltre ci possono essere tessuti cicatriziali e perdita di tessuto osseo. 

Questi fattori devono essere presi in considerazione nella chirurgia di revisione.

Le complicanze che frequentemente sono causa di una revisione protesica sono:

  • Mobilizzazione dell’impianto: alcune revisioni sono necessarie perché gli impianti si sono mobilizzati. L’attrito delle superfici articolari, cioè lo sfregamento l’uno contro l’altra, consuma le superfici dell’impianto ed il paziente può avvertire dolore o instabilità. La mobilizzazione è la modalità più comune di fallimento della protesi dell’anca e del ginocchio.
  • Infezione di protesi: l’infezione è un’altra causa di fallimento. Gli impianti possono servire ai batteri come superfici per attaccarsi e moltiplicarsi; in questi casi, il dolore e il gonfiore spesso rendono necessaria la revisione. Se non trattata, può diventare cronica e indebolire il paziente. Il rischio realistico di contrarre un’infezione con le tecniche chirurgiche moderne è di circa lo 0,5 %.
  • Lussazione: La lussazione è un’altra causa di fallimento. È un’improvvisa migrazione della protesi dalla sua posizione normale. Comunemente è un problema della protesi all’anca piuttosto che della protesi di ginocchio. 
  • Deterioramento di una componente protesica.
  • Instabilità dell’articolazione protesizzata che può essere conseguente a mal posizionamento dell’impianto oppure a insufficienza dei tessuto molli circostanti.
  • Rigidità nella protesi di ginocchio.

Quando arriva il momento di procedere con la chirurgia?

Quando un paziente con una protesi di ginocchio o di anca avverte dei problemi all’articolazione, è importante che venga valutato da un ortopedico specializzato in chirurgia protesica.

Alcuni dei sintomi comuni che possono suggerire la necessità di una revisione della protesi sono:

  • Dolore e/o gonfiore alla protesi di anca o di ginocchio;
  • Sensazione di instabilità dell’articolazione;
  • Limitato movimento articolare.

Sono richiesti esami di valutazione preliminari:

  • Visita medica: la storia e l’esame fisico per identificare i cambiamenti nel livello di dolore dei pazienti. Un guasto meccanico o un’infezione della protesi può anche presentarsi con rossore e calore dell’articolazione colpita, e può essere presente zoppia o deformità.
  • Esami del sangue: esami di laboratorio comuni, un velocità di sedimentazione eritrocitaria (VES), e un test della proteina C-reattiva (PCR). Questi studi sono molto utili nella rilevazione di eventuali infezioni delle protesi. Sono esami solo indicativi perché non hanno una specificità assoluta.
  • Esami del liquido articolare: Il liquido articolare può essere prelevato con una infiltrazione e analizzato per fornire indizi su una possibile infezione.
  • Radiografie: Le radiografie forniscono utili indicazioni riguardo la stabilità dell’impianto protesico. Guasti meccanici, impianti rotti o grave usura dell’impianto possono essere valutati confrontando le radiografie con quelle precedenti.
  • Tac e Risonanza magnetica: per l’usura cartilaginea e i tessuti molli.

Quando è necessaria una chirurgia di revisione della protesi d’anca?

La sostituzione totale dell’anca è una delle procedure di maggior successo in tutta la medicina e consente alle persone di vivere una vita più attiva senza dolore. 

Normalmente una protesi d’anca dura per molti anni, spesso tutta la vita: la maggior parte degli interventi protesici non dà luogo ad ulteriori interventi.

Purtroppo, in alcuni casi, occorre sottoporsi ad una revisione della protesi.

A causa dell’invecchiamento e dell’usura dei materiali, il contatto fra l’osso e l’impianto può modificarsi nel tempo con la conseguenza di comparsa di movimenti dolorosi

Più la protesi è mobile più la funzionalità dell’impianto può diminuire, causando zoppia, dolore, cedimento articolare.

Quando ciò accade, lo specialista può raccomandare di effettuare una seconda operazione per rimuovere alcune o tutte le parti della protesi originale e sostituirle con altre nuove.

Comune a tutte le revisioni è una valutazione della qualità dell’osso esistente, la rimozione delle componenti protesiche guaste, la ricostruzione dell’osso residuo e dei tessuti molli e la fissazione con successo delle nuove componenti.

Con l’intervento di revisione si:

  • Migliora la funzionalità e l’arco di movimento dell’articolazione;
  • Incrementa l’abilità a camminare;
  • Guarisce, se presente, l’infezione;
  • Diminuisce il dolore.

L’obiettivo finale è restituire al paziente un’articolazione ben funzionante e non dolorante.

Quando è necessaria una chirurgia di revisione della protesi di ginocchio?

La protesi di ginocchio normalmente non necessita di interventi per molti anni dopo il suo impianto, anzi, funziona bene per il resto della vita del paziente. 

Talvolta, a causa dell’età del paziente, dal livello di attività, da infezioni o altri fattori, è possibile che una protesi di ginocchio debba essere revisionata.

L’intervento prevede la rimozione del primo impianto ed il posizionamento di un’altra protesi. 

Poiché la revisione è un secondo intervento sulla stessa articolazione è spesso più complesso del primo intervento. 

Non sempre è necessario sostituire tutta la protesi, talvolta è sufficiente cambiare solo una parte, come per l’anca.

La procedura di revisione prevede di rimuovere le componenti protesiche presenti, alcune o tutte a seconda delle indicazioni, e di posizionare delle nuove articolazioni

Con l’intervento di revisione si:

  • Migliora la funzionalità e l’arco di movimento dell’articolazione;
  • Incrementa l’abilità a camminare;
  • Guarisce l’infezione, se presente;
  • Diminuisce il dolore.

Con le moderne tecniche chirurgiche e i continui progressi della medicina, gli interventi di revisione  protesica hanno un alto grado di riuscita e soddisfazione per il paziente.

Se necessiti di un consulto per valutare un intervento di revisione di protesi, il Dr. Vanni Strigelli ti può aiutare. 

Prenota una prima visita per analizzare la situazione e procedere con il piano di trattamento più adatto.